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Il business travel nel 2019


Il 2019 mostra ancora segnali molto incoraggianti per il business travel. Secondo la Banca Mondiale le persone che ogni anno fanno almeno un viaggio internazionale sono più che raddoppiate negli ultimi 20 anni, da circa 600 milioni a oltre 1 miliardo e 300 milioni. Stime analoghe prevedono che il mercato del business travel ammonti a circa 1.600 miliardi di dollari nel 2020 per poi crescere a 1.700 miliardi dopo poco meno di un anno.


Il driver principale di questa crescita sono le migliorate condizioni dell’economia intorno al mondo, con la Cina e gli Stati Uniti a guidare la classifica dei paesi più impegnati in viaggi d’affari che rappresentano circa il 50% del business travel ai giorni nostri.


Il viaggio di business è quindi un fenomeno in netta ascesa pur in un’epoca che vede i mezzi digitali di comunicazione a distanza assumere un ruolo sempre più importante. In realtà è tutta l’attività economica che ha preso uno sviluppo di dimensioni maggiori rispetto a venti anni fa. Grandi opportunità di realizzazione si sono aperte, ad esempio, in territori “nuovi” per il business come l’Africa e i primi segnali di rallentamento delle economie asiatiche ha condotto parte degli operatori di quei paesi a riversarsi in altri luoghi come per esempio il continente africano, per sviluppare i propri interessi.


In linea generale, quindi viaggiare per lavoro sarà nei decenni successivi sempre più frequente e ciò in particolare per una serie di macro-ragioni:

  • La lunga crisi economica innescata nel 2007/2008 è terminata e oggi viviamo una fase espansiva che, pur con dei mini-cicli recessivi come il presente, pare destinata a perdurare nel tempo

  • I viaggi di lavoro oggi sono molto più economici e meno faticosi che in passato, poiché siamo aiutati da nuovi operatori (come le linee aeree a basso costo) e da nuovi strumenti (come gli smartphone ed i servizi ad essi collegati) che ci consentono di fare tutto con minore sforzo

  • Le attività economiche, ancorché in fase di sviluppo, sono comunque più complicate di un tempo e necessitano la presenza fisica di chi le ha a cuore.

A fronte di tali macro-trend epocali che vedono in ogni caso il business travel in netta ascesa nei suoi indicatori e sotto-indicatori (si pensi a come il settore degli eventi di business stia crescendo a ritmi ancora più elevati e a come contribuisca alla crescita complessiva del business travel), è un fatto che spesso le politiche aziendali per la gestione dei viaggi sono ferme a venti anni fa, con conseguenze spesso di grande peso per i dipendenti e per l’azienda stessa.


Può capitare che il business travel sia la seconda o la terza voce di costo in un’azienda e che tali costi siano gestiti ancora con i vecchi meccanismi della nota spese, spesso addirittura cartacea.


Ecco dunque che una parte cospicua della vita in azienda delle risorse umane, cioè il viaggio di lavoro, rischia di essere un’esperienza influenzata negativamente dalla presenza di processi di business ormai vetusti e che tra l’altro provocano una serie di costi aggiuntivi all’azienda stessa, espliciti in termini di ore perse nella compilazione e nella rendicontazione ed impliciti in termini di malcontento del personale sottoposto a viaggi e impossibilitato ad utilizzare strumenti più moderni.


Ammodernare i processi di business travel è dunque un aspetto di sviluppo delle relazioni con le Risorse Umane.


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